Elliott Smith - Either/Or


Kill Rock Stars Records - KRS 269 - 2/97

Speed Trials
Alameda
Ballad Of Big Nothing
Between The Bars
Pictures Of Me
No Name No. 5
Rose Parade
Punch And Judy
Angeles
Cupid's Trick
2:45 AM
Say Yes




Sono passati quasi 13 anni dalla scomparsa prematura di Elliott Smith uno dei migliori artisti degli ultimi trenta anni, un genio ed un autore meraviglioso.
"Either/Or", pubblicato nel 1997, è il terzo lp solista di Elliott Smith ed è quello forse meno “istintivo” ma più completo, con una qualità delle canzoni elevatissima, un lp meraviglioso che non ci si stanca mai di ascoltare.
E’ anche il disco che ha fatto conoscere Elliott Smith al grande pubblico dopo che Gus Van Sant utilizzò alcuni brani di “Either/or” più la song “Miss Misery” per la colonna sonora di “Will hunting” con Matt Damon del 1997.
Elliott Smith come altri grandi che lo hanno preceduto  - e ai quali è stato accumunato come Nick Drake, Tim Buckly, Gram Parson - era dotato di un genio e di una vena artistica stupefacente, ma fragile e divorato internamente tanto da suicidarsi con una coltellata nel 2003.
Dopo una infanzia trascorsa tra Omaha (dove è nato nel 1969) e Portland dove ha passato l’adolescenza e dove ha frequentato la scuola superiore forma gli Heatmiser.
Nel 1993 per l’etichetta Frontier  gli Heatmiser pubblicano il loro primo Lp “Dead Air” (c’è ne saranno altri due con una serie di EP fino al 1996) la musica è ancora molto legata al Grunge.
Elliott però non è soddisfatto di quello che fa con la band e con il passare del tempo decide di intraprendere la carriera solista.
Canzoni che raccontano solitudine, paure, abbandono accompagnate da chitarra acustica e basta per il suo primo Lp "Roman Candle" (1994).
Stile che non varia molto per il secondo Lp (con ancora gli Heatmiser in vita) "Elliott Smith", per la Kill Rock Star Records.
Per la Stessa etichetta incide "Either/or", ancora chitarra acustica e tanto fingerpicking, ma anche batteria e pezzi più rock, con i testi che continuano ancora a raccontare la sua disperazione interiore.
Il disco è un capolavoro tra ballate deliziose come "Alameda" (una meraviglia) e la sussurrata  e stupenda "Between the Bars"(sulla difficoltà di relazionarsi) le più indie rock "Ballad of Big Nothin" e "Pictures of me" o "Speed Trial" o "Rose Parade"
Fingerpicking e chitarra acustica per una altra meraviglia assoluta come "Angels", (un accusa al music business?) a ancora  la stupenda, lenta delicata e paradossalmente solare e pop e nei testi di "Say yes".
C'è anche spazio  per del puro power pop (con evidenti riferimenti ai Rasperries ) in "Punch and Judy" e la più hard “Cupid Track”.
Un disco bellissimo. Uno dei più belli degli anni novanta.
“Miss Misery” ottenne una nomination agli Oscar e Elliott divenne da cantante conosciuto solo dagli appassionati a una rivelazione del mainstream.
Firmò per La Dreamwork con la quale incise nel 1998 (XO), la sua depressione, il suo malessere erano in continuo aumento, pare ci siano stati diversi tentativi di suicidio.
"Figure 8" del 2000 è l’ultimo disco in studio, come detto nel 2003 si suiciderà con due coltellate al petto.
Da segnalare i dischi usciti postumi nel 2004 ("From a basement from a Hill") e nel 2007 ("New Moon").
Elliott Smith, un genio.

Foto della label della label della mia copia di WIGLP51 ristampa del 2010 su Domino


Elliotth Smith -"Between the bars" - (sample)

Tonypop

...un semplice appassionato

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