Grateful Dead - Workingman's Dead

Lp cover Workingman's Dead

Warner Bros Records- WS 1869 - 6/70

1. Uncle John's Band  
2. High Time
3. Dire Wolf
4. New Speedway Boogie
5. Cumberland Blues
6. Black Peter
7. Easy Wind
8. Casey Jones



Tornano i Dead su The Freewheelin’ Groover, dopo il loro album di esordio è la volta del loro quarto Lp "Workingman's Dead" pubblicato nel luglio del 1970.
L’influenza di Dylan (“John Wesley Harding”), della Band (“Music from the Big Pink” ) e l’amicizia con Crosby Stills e Nash fanno sì che il sound dei  Grateful Dead si sposti verso il Country e la musica Roots, un cambio abbastanza radicale rispetto all hard “acid “ del disco precedente “Anthem of The Sun”.
Il cambio di stile (proseguito poi anche con il disco successivo “American Beauty”) riesce benissimo e “Workingman‘s Dead” venne premiato sia a livello di critica (con delle recensioni davvero entusiastiche) che di vendite.
Secondo molti critici fu il primo e vero proprio album di studio scritto dai Dead, dove il lavoro in sala di registrazione fu davvero importante  e predominante.
Al disco sia in fase di scrittura dei testi che come ispiratore del titolo collaborò attivamente il paroliere Robert Hunter.
Nel Febbraio del 1970 i Grateful Dead formati da Jerry Garcia (chitarre, banjo e voce), Bob Weir (chitarre e voci), Pigpen (Ron McKernan) voci armonica e tastiere, Phil Lesh basso, Bill Kreutzman batterie e percussioni insieme a Mickey Hart alle percussioni entrano in studio per registrare “Workingman's Dead”.
L’impatto del disco, come detto, fu notevole e indicava che anche i Dead erano indirizzati verso un ritorno alla musica Roots Americana, anche la copertina seppiata in cui i membri della band sono ritratti vestiti con cappelli da cowboys faceva pensare a questo. Oltre a confermare la nuova tendenza delle band americane  all' alba dei seventies,"Workingman's Dead" ha anche il pregio di essere un grandissimo album.
“Uncle John’s band” è il mio brano preferito, armonie vocali su una base country leggermente acid, praticamente i Dead incontrano CSN&Y.
Ancora un country lento ed con belle armonie vocali in "High Time", in chiusura del lato A  invece troviamo il blues acido di "New Speedway Boogie".
Altro pezzo forte è l'ormai classico "Cumberland Blues" che apre il lato B, la lenta e marziale "Black Peter" è un bellissimo esercizio compositivo, solo a me ricorda quello che Ellioth Smith farà decenni dopo?
"Easy Wind" scritta totalmente da Hunter è una jam blues con un ritmo alla Bo Diddley che pervade tutto il brano.
Infine  "Casey Jones" sincopata e ritmata con un testo ormai classico
Drivin' that train
High on cocaine
Casey Jones you better
watch your speed
Insomma un album ottimo, con uno stile che i Dead proseguiranno anche nel successivo "American Beauty" del novembre dello stesso anno.
Forse in "Workingman's Dead" molti fan dei Dead non trovano il suono Acido che ha reso celebre la band di Jerry Garcia, ma a mio parere rimane un grande disco e una bella testimonianza dello stato della musica americana ad inizi anni settanta.
Da riascoltare.

Foto della label della mia copia in vinile di 46049 stampa francese 
The Grateful Dead -"Uncle John's Band" - (sample)

Tonypop

...un semplice appassionato

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