Incredible Bongo Band - Bongo Rock



Pride records- PRD-0028 - ? /73
  1. Let there be drums
  2. Apache
  3. Bongolia
  4. Last Bongo in Belgium
  5. Dueling bongos
  6. In-A- Gadda-Da-Vida
  7. Raunchy '73
  8. Bongo Rock
Una sera di qualche anno fa, tra una birra ed una sambuca ( in realtà tra molte birre e molte sambuche), il mio amico grande esperto di musica e collezionista di vinile, Mister Zangatranga, mi chiede : ”Ma tu non hai l’lp dei Incredbile Bongo Band ?”
Vista la mia risposta negativa, due giorni dopo mi consegna una copia tedesca del 1973 del disco, che immediatamente iniziava a  girare  sul mio piatto.
Come faccia Mr Zangatranga a trovare queste (e altre) chicche è un mistero, ha dei metodi che conosce soltanto lui, ma grazie al suo oscuro lavoro sono in possesso di questa (ed altre)  piccola gemma, un disco fondamentale per lo sviluppo della musica  nera (e non solo)  moderna.
Uscito nel 1973, paradossalmente quasi come “un riempitivo”, “Bongo Rock” si è rivelato essere uno dei dischi più influenti di sempre, una fonte di ispirazione, di sample e di break per tutta la generazione dei pionieri del rap e dell’ hip pop, Grandmaster Flash e Kools Herc su tutti.
Nel 1972 la MGM aveva bisogno di una colonna sonora per il suo film “The things with two head”, B -movie di inizio anni settanta, viene contattato il produttore Michael Viner che incide un 45 strumentale " Bongo Rock” (cover di un brano di Preston Epps del 1959) con sessionmen reclutati in studio.
Il disco ebbe un notevole successo in Canada e Viner  ed altri  musicisti registrarono l’lp “Bongo Rock".
E fu subito leggenda : un crogiolo di suoni e di percussioni (ispirati anche al lavoro di Preston Epps) che furono da apripista per la black music degli anni a venire, molto funk, soul, fiati, chitarre fuzzate e soprattutto percussioni con batterie, e bonghi che ritmano alla grande.
I brani del disco sono stati, secondo quanto si apprende nel ottimo sito www.whosampled.com, campionati nel corso degli anni da Sugarhill Gang, Massive Attack, Beastie Boys, Kanye West, Fatboy Slim e Chemical Brothers, e scusate se è poco!
Si hanno poche notizie di chi partecipò a queste jam session, ( anche perché nessuno credeva di  suonare  in un disco che sarebbe diventato cosi importante), pare ci fossero King Errisson alle percussioni e Kat Hendrikse alla batteria.
Il contenuto è esplosivo, la open track "Let there be Drums" (cover di un brano di Sandy Nelson del 1961) è composta da un riff di chitarra semplice e fuzzato, ma ormai leggendario, ed un tappeto di bonghi e di breaks superlativi,.
La cover di "Apache" dei Ventures diventa qui un brano "nuovo", non è una semplice cover, è "Apache" dell' Incredible Bongo Band: il leggendario ritmo di bonghi (usato da Kools Herc come base nel 1975 per far nascere il suo stile e tutto quello che divenne hip hop) accompagna la melodia del brano suonata da organo, fiati e chitarra!
Dopo 1' e 58''  la chitarra riverberata in perfetto stile Ventures e Shadows inizia a duettare con i bonghi, dopodichè inizia un solo di bonghi irresistibile: l'inizio della black music  e della cultura clubbing moderna!!!
"Bongolia" è un funk da film blackploitation, con i bonghi in sottofondo e  assoli ritmici  irresistibili : puro jungle funk urbano di inizio settanta!!!
Il lato A si chiude con "Last Bongo in Belgium" brano leggermente sottotono, ma dopo tre pezzi mozzafiato  ci si può concedere un meritato "rilassamento".
La B side inizia con "Dueling Bongos" probabilmente "ispirato" dal brano "Dueling Banjos" tornato alla ribalta nel 1972 grazie al film "Deliverance" ("Un Tranquillo Week end di paura" in Italiano), dove i bongos duettano a 1000!!.
La cover di "In-a- Gadda- Da Vida" degli Iron Butterfly è gustosa, originale e ben eseguita, "Raunchy '73" è leggermente più basata sull' organo e forse più tradizionale , ma  sempre molto trascinante.
Chiude "Bongo Rock", bonghi, fiati, chitarre proto glam, e una punta di wah-wah!!!
Il disco toccò anche la classifica di Billboard (diciamo fondo classifica), questo convinse Viner ad uscire con un secondo Lp "The Retrun of  The Incredible Bongo band" (1974) , che pur essendo un discreto lavoro, non aveva la freschezza e l'originalità  di "Bongo Rock".
Il tempo, si sa, è galantuomo e con il passare degli anni, grazie ai già citati DJ, il disco venne riscoperto ed oggi è considerato un lavoro fondamentale.
Grazie anche  Mister Zangatranga, pusher di Groove e vinile!
Quotazioni: la versione originale su Pride Record viene quotata su Popsike  anche 170 dollari.


Foto della label della mia copia di MGM 2315 255, copia probabilmente tedesca originale


Incredible Bongo Band - "Apache" (sample)

Tonypop

...un semplice appassionato

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