Leon Spencer - Louisiana Slim


Prestige PR 10033  - 7/71

  1. Louisiana Slim
  2. Mercy mercy me
  3. (They long to be) Close to you
  4. Our love will never die
  5. The Trouble with love
“Louisiana Slim” è il disco più conosciuto (e parere personale, anche il più bello) dei quattro pubblicati da Leon Spencer, uno degli organisti, anzi suonatori di Hammond, più sottovalutati di tutti i tempi.
L' Lp pubblicato nel luglio del 1971 è un lavoro grandioso, e visto il periodo estivo, potrà allietarvi e rendere le vostre sere d’estate davvero “SuperGroove”, sia che voi le stiate trascorrendo in un isola del Pacifico, sia che siate in una qualsiasi località di mare a pochi km da casa.
Il disco pubblicato dalle Prestige, sotto etichetta della Fantasy Record, e prodotto da Bob Porter (produttore con  in carriera più di 200 produzioni, prevalentemente di Jazz) è un fantastico esempio di quel genere che negli anni novanta verrà riscoperto e denominato “Acid Jazz” o “Rare groove”, in parole povere del buon jazz imbastardito con funk e soul e nel caso di questo Lp  anche con  del buon Pop.
Anche la copertina del disco è stupenda, con il viso sensualissimo di una giovane donna, capace di esprimere  con uno sguardo molta più sensualità di immagini più esplicite.
Leon Spencer (che in altri lavori si farà chiamare anche Leon Spencer Jr), nato a Houston nel 1945 (e purtroppo morto nel 2012) è come detto uno dei migliori suonatori di Hammond di sempre, anzi i tecnici dello strumento attribuiscono a Spencer anche una tecnica del tutto particolare dell' uso e del modo di suonare i bassi dell’Hammond.
Dopo una parentesi nell ’esercito, vede Sua maestà Jimmy Smith suonare dal vivo e decide di applicare quanto studiato sul pianoforte all’organo Hammond,  per un periodo di tempo lavora come musica nella natia Houston accompagnando dal vivo celebrità e non solo che suonano da quelle parti.
Si trasferisce a New York sul finire degli anni sessanta su consiglio dell’ amico chitarrista, anche esso di Houston, Melvin Sparks .
Entrato in contatto con i jazzisti di New York inizia la carriera di Session man, e lo troviamo nei dischi di Wilbert Longmire (“Revolution” 1969), Lou Donaldson (“Pretty Things” 1970, “The Scorpions - Live at Cadillac Club” 1970), e lo stesso Melvin Sparks (“Sparks!”1970); nel 1970 ha l’occasione di incidere il suo primo lp solista per la Prestige “Sneak Preview”.
Spencer prosegue parallelamente il lavoro di session man in sala con le incisioni soliste, e per tutto il 1970 e il 1971 diventa una presenza quasi costante in molti dischi della Prestige, tra gli altri “Turn it on” di Sonny Stitt, “Fire-Eater” di Rusty Bryant e i lavori dell’ amico Sparks : “Spark Plug” ed “Akilah”.
Nel 1971 con la guida del produttore Bob Porter entra in studio con il leggendario Rudy Van Gelder, e accompagnato da Melvin Sparks alla chitarra, Groover Washington sax e flauto, Virgin Jones alla tromba, Buddy Caldwell alle congas, e Idris Muhammad alla batteria,  registra  5 brani che compongono “Louisiana slim”.
Il disco è, come detto, un mix perfetto di jazz, blues, soul e pop, e parte con la title track la quale è una vera e propria meraviglia.
Il brano scritto da Leon Spencer, è  un  super funk soul con l’hammond  che per tutto il pezzo continua a tessere melodia e ritmica, con Groover Washington, Virgil Jones e Melvin Sparks che si alternano come solisti, e regalano dieci minuti di fantastico  Groove.
La cover di “Mercy Mercy Me” è leggermente più pop, anzi oserei dire quasi lounge, almeno nella concezione italiana, personalmente la vedrei bene come colonna sonora di un film dei primi anni settanta italiano, anche se a metà del brano l’organo di Spencer prende il sopravvento ed il pezzo diventa super ritmico e super soul.
Il duo Bacharach -David sono gli autori del brano che chiude il lato A:  lo standard “(They long to be) Close to you”, che rimane prevalente mente fedele al pop di Bacharach, con un grande Melvin Sparks alla chitarra, e nella mia versione in vinile sento meravigliosamente le congas di Buddy Caldwell che danno ritmo al brano.
Due composizioni di Spencer  sono presenti sul lato B, la prima è “Our love will never die” un brano jazz slow tempo anche qui molto vicino ai gusti pop dell’ epoca, Melvin Sparks e la sua chitarra insieme a  l’organo di Spencer fanno un lavoro ritmico pazzesco;
Il secondo e ultimo brano del lato B è  “The trouble with love”  che deve molto alle radici blues e jazz classiche, anche qui l’organo di Spencer si scatena nel finale dando vita quasi ad una jam session.
Leon Spencer, collaborò ancora come sessionman ed incise altri due ottimi dischi solisti : “Bad Walking Woman” (1972) e “Where I’m coming From” (1973), a partire dal 1976 sparì dalle scene, a questo proposito è interessantissimo, come sempre, il post dedicato a Leon Spencer del meraviglioso sito http://dougpayne.blogspot.it/2009/06/whatever-happened-to-leon-spencer.html
Le ipotesi fatte da Payne ( Spencer non accettava di fare il session man dopo le poche vendite dei suoi dischi, il genere funk stava passando di moda soppiantato dalla Disco che, forse, a Spencer non andava a genio, la voglia di tornare nella natale Houston..), non hanno avuto mai nessun riscontro, ma pare che Spencer rimase dalla fine degli anni settanta fino alla sua morte avvenuta nel 2012, a Houston.
Quotazioni : in rete il prezzo del lp varia dai 35 ai 60 dollari americani.

Foto della label della mia copia in vinile di "Louisiana Slim" PR10033.


Leon Spencer-Louisiana Slim (sample)

Tonypop

...un semplice appassionato

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