The Crawdaddys - Crawdaddys Express



Voxx Record- VXM200.001 ?/79

  1. I'm A Lover Not A Fighter
  2. You Can't Judge A Book By Looking At The Cover
  3. Down The Road Apiece
  4. Let's Make It
  5. Rainin' In My Heart
  6. I'm Movin' On
  7. Mystic Eyes
  8. Oh Baby Doll
  9. Bald Headed Woman
  10. Come See Me
  11. Got You In My Soul
  12. Times Are Getting Tougher Than Tough
  13. Down In The Bottom
  14. Crawdaddy Express
  15. I Wanna Put A Tiger In Your Tank

1979. Lo status quo dei blocchi contrapposti Usa – Urss iniziava a scricchiolare con l’ inizio della guerra in Afghanistan e la crisi iraniana, la new wave era il nuovo verbo degli appassionati di musica e la disco pop continuava a vendere milioni di copie.
In questo contesto la nuova etichetta del grande Greg Shaw, la Voxx Record fa uscire un album di un gruppo californiano : “Crawdaddys Express” dei Crawdaddys.
Un disco uscito nel 1979, ma che è un vero e proprio debito verso il sound r’n’ b di metà anni sessanta.
I Crawdaddys nel 1979 suonavano puro r’n’b, niente di innovativo sia chiaro, ma un disco che  riprendeva alla grande la lezione di band come i primi Rolling Stones  e i Pretty Things  avendo il merito di (ri)attirare l’attenzione su un genere che sembrava dimenticato e di fare avvicinare un sacco di giovani alla musica degli anni sessanta.
Furono tra i pionieri del sixties revival (insieme ai Chesterfield Kings che però si muovevano  più in direzione garage psychedelica ed il loro primo singolo è “solo” del 1980), tra i primi in assoluto, nonostante la giovane età, a riproporre il sound della British Invasion.
Si formano a San Diego nel 1978 con i due leader Ron Silva e Steve Potter alle chitarre e voce, Mark Zadanowski al basso e Don McLeid alla batteria, si fanno davvero notare con dei concerti dal vivo in zona (immaginate nel 1979 suonare la musica dei Pretty Things!!) e attirano l’attenzione del grande Greg Shaw che dopo un EP ed un 45 pubblica l’album “Crawdaddy Express”.
Già dalla copertina (addirittura pubblicato in mono) si capisce la direzione del lp e l’obiettivo della band : suonare la musica con la quale erano cresciuti quasi fedelmente, anzi se possibile più fedelmente degli originali!
Quattordici brani , due soli originali “Got you into my soul” e “Crawdaddy Express” e dodici cover eseguite alla grande : per il sottoscritto  la prima possibilità di ascoltare  i classici del r’n’b. Ricordiamo che anche solo a metà anni ottanta non era cosi facile trovare dischi  o Greatest hits dei grandi gruppi o dei bluesman del passato.
Il lato A parte con tre classici brani della tradizione r’n’b  americana riveduti e corretti dai gruppi della British Invasion (Kinks e Stones) che sono “I’m A lover, not a Figher”, “You can’t judge a book by looking at the cover” e la mia preferita del disco “Down the road apiece”.
Tre brani che fanno pensare di essere di nuovo nel 1965!
Ancora John Lee Hooker (“Let’s make it”), Slim Harpo/Pretty things “Raining in my heart”) e Them (“Mystic eyes”), Chuck Berry/Stones (“Oh baby doll”). Da segnalare anche  (appena citata nel post di Elvis)  “I’m movin’ on”.
Ulteriore omaggio alla British Invasion in apertura del lato B: “Bald healded woman” dei Kinks e la stupenda “Come see me” dei Pretty things” e l’omaggio a due grandi del blues come Dixon e Witherspoon con le cover di “Times Are Getting Tougher Than Tough” e “I put a tiger in your tank”.
Un album potente, compatto e suonato benissimo, con una tecnica eccellente. Oggi le cover possono sembrare scontate, ma nel 1979 non lo erano, anzi .
I Crawdaddys sono stati per r’n’b quello che sono stati i Cramps per il r’n’r e i Chesterfield Kings per il garage: fondamentali per far riscoprire un genere e far riaccendere una passione.
Dopo il primo disco, il bassista Zadanowski abbandonò la formazione e venne sostituito da Mike Stax (loro fan inglese chiamato, allora giovanissimo, direttamente dalla band) che poi formerà i Tell Tell Heart e sarà editore del bellissimo magazine Ugly Things.
Don McLeid con lo pseudonimo di Country Dick Montana formò i Beat Farmers e mori tragicamente per un infarto durante un concerto nel 1995 a soli 40 anni.
I Crawdaddys pubblicarono nel 1987 un altro lp “Here ‘tis”, dopo dichè la band si sciolse, ma il verbo del sound r’n’ b si era diffuso ampiamente soprattutto in Europa, dove spuntarono decine di band  sulla scia dei Crawdaddys.
Si riformarono nel 2011.

Foto della label della mia copia in vinile di VXS200.001. Seconda stampa del 1992 con la label tutta grigia.
L'originale del 1979 ha un box con il logo Voxx


The Crawdaddys - "I'm a Lover not a Fighter" - (sample)

Tonypop

...un semplice appassionato

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