The Rationals - S/t


CR 1334 -3/1970


  1. Barefootin'
  2. Temptation 'bout to get me
  3. Guitar Army
  4. Something' got a ahold on me
  5. Deep Red
  6. Sunset
  7. Glowin'
  8. Handbags and Gladrags
  9. Ha Ha 
La storia (del Rock) insegna che raramente gli innovatori raggiungono la fama o il successo, sia in termini di critica che di vendite, durante la loro carriera artistica, salvo poi essere rivalutati a posteriori. I Rationals oltre ad essere dei precursori che non hanno avuto riscontri favorevoli di vendite e di critica, sono stati rivalutati   pochissimo dal pubblico e dalla critica con il passare del tempo e sono, ancora oggi,  una delle band dei sixties più (immeritatamente) sottovaluta .
Il gruppo merita un posto di primo piano nel panorama musicale americano, perché anche se originario di Ann Arbor (cittadina universitaria  a circa 40 km da Detroit ) è tra i primi, se non la prima band, a suonare quel garage punk, anche se molto contaminato con il soul, che ha dato vita a quello che viene chiamato “Detroit Sound”,  cioè il genere musicale che ha reso famose band come MC5, Stooges, SRC, Bob Seger  e molte altre.
I Rationals partendo dal  Garage , hanno imbastardito il loro suono con molto soul e  nell’ ultima parte della carriera hanno posto le basi per  il sound heavy che caratterizzerà il Detroit sound, collaborando e stretto rapporti di amicizia con tutti i personaggi illustri della scena musicale di Detroit, da Mitch Ryder a Bob Seger (quest' ultimo ha anche lavorato in studio con i Rationals) fino agli MC5  e gli Stooges.
Il gruppo nasce ad inizio anni sessanta intorno alle figure di Scott Morgan e di Steve Correll, che giovanissimi iniziano a suonare insieme ad Ann Arbor, ed ovviamente suonano quello che in quegli anni esalta tanti adolescenti americani cioè il beat della British Invasion.
Molto presto la band si assesta con gli innesti di Bill Figg alla batteria e Terry Trabandt al basso ed entra in contatto con Jeep Holland , quest' ultimo commesso in un negozio di dischi e Dj presso locali e stazioni radio della zona di Ann Arbor.
Holland diventa il loro manager e nel 1966 (quando i 4 Rationals sono ancora molto giovani) incidono i primi due singoli sulla etichetta fondata da Holland  la Asquare  Records, i due 45 giri “Look what you're doin'” e “Feelin' Lost”, sono un esempio di classic garage punk stile Kinks il primo, e un omaggio ai Beatles il secondo.
Sempre nel 1966 per Asquare incidono la cover di "Leavin' Here" brano di Eddie Holland del famoso trio di songwriters della Motown (Holland-Dozier-Holland, niente a che vendere con omonimo manager dei Rationals) reso famoso anche dai Birds e brano molto amato dai mods inglesi.
La scelta di questo brano avvicina i Rationals ad un sound più soul, e personalmente li associo musicalmente a band inglesi come i Birds appunto e gli Action; però anche se pur apprezzando tantissimo le due band inglesi citate credo che i Rationals siano stati comunque molto più soul dei colleghi britannici, forse perché arrivavano anche loro dalla stessa città della Motown una delle etichette fondamentali per la black music..
L’uscita di "Leavin' Here" attira le attenzioni della etichetta  la Parkway Cameo (che aveva appena lanciato una altra leggenda del garage del Michigan: i  Question Marks and the Mysterians) che  pubblica nel 1968 i due singoli “Respect” (bellissima versione del brano di Otis Redding con i cori al posto dei fiati ,che pare abbia ispirato la versione di Aretha Franklin) e” Hold on”.
La band ottiene buon successo  locale con diversi concerti, apparizioni Tv e un nutrito seguito, ma sempre e soltanto nel Michigan; la chiusura della Cameo Parkway nel 1967 li riporta a pubblicare nel 1968 su Asquare il singolo successivo cioè  il brano “I need you” loro pezzo più famoso anche perchè presente sulla mitica compilation Nuggets.

The Rationals on Stage, circa 1967-68.

Il fatto di non avere un etichetta fissa, non aver fatto uscire un Lp,  nascenti  incomprensioni con il loro manager portano i Rationals ad rompere il rapporto con Holland  (che perde la gestione di un altro gruppo di Detroit diventato leggendario gli i SRC) e per tutto il 1969 suonano live nella zona del Michigan (molti concerti al leggendario Grande Ballroom) e indirizzano il loro stile verso un sound più proto punk, anzi i Rationals sono tra i creatori di questo sound che nasce sul finire degli anni sessanta a Detroit, i tempi stanno cambiando i favolosi sixties zeppi di "peace e love", se mai sono esistiti, sono stati spazzati via dagli omicidi di Martin Luther King, Bob Kennedy, il Vietnam, le manifestazioni contro il sistema e le risposte violente del sistema e anche la musica si adegua e diventa più dura , più cupa , più hard; il risultato è il punk rock di Detroit.
Il fatto di essere tra i fondatori del Detroit Sound non porta però riscontri commerciali, e negli anni in cui quasi tutti i gruppi della Motor City  pubblicano interi  Lp (in quegli anni esordiscono su Lp Stooges, SRC, Bob Seger fra gli altri), mentre i Rationals sono ancora legati al formato a 45 giri molto tipico dei mid sixties,  e la frenesia di avere una etichetta  per poter pubblicare un Long  Playing porta i Rationals a fare, forse, una scelta avventata firmando per la Crewe di Bob Gaudio (già produttore e songwriter per i Four Seasons) eetichetta che ha sotto contratto, tra gli altri,  Mitch Ryder autore del best seller " Devil with the Blue dress on "nel 1966.
La leggenda narra che Scott Morgan in quello stesso periodo rifiutò di entrare nei Blood Sweat & Tears al posto di Al Kooper.
Nel 1970 i Rationals finalmente pubblicano l’lp omonimo che è il riassunto di circa un decennio di carriera ed è un una pietra miliare del Detroit sound : un miscuglio di ballad, punk rock e soul, uno stile che per anni (ancora tutto oggi basti pensare a Raconteurs, Black Keys, e altri) continuerà a riscuotere (paradossalmente per i Rationals) successo commerciale e di critica.
Il disco (suonato da musicisti con una capacità tecnica sopra la media, nonostante la giovane età ancora nel 1970) si apre con un brano fenomenale, uno dei miei preferiti dell’ Lp, il r’n’b “Barefootin”, cover di un prezzo di un misconosciuto (almeno all' epoca) cantante nero e cioè Robert Parker, ed il brano è fenomenale, un giro di basso incredibile dà al pezzo un ritmo pazzesco, le chitarre distorte graffiano come degli artigli e la voce di Scott Morgan è stupenda.
Classico brano da garage punk alla Detroit, in questo caso eseguito dagli inventori del genere, se per citare un gruppo un pochino più moderno e sempre di Detroit vi piacciono i Dirtbombs, qui troverete da chi hanno preso l’ispirazione.
Il legame con il soul si manifesta nel secondo brano del disco (quasi tutti i brani sono intervallati da un intermezzo strumentale di circa 30 secondi,  intitolati “Segue”; secondo Scott Morgan fu una idea del produttore e di Robin Seymor (una specie di manager ombra durante quel periodo) per dare un po di originalità all’ lp.
La stupenda ballad “Temptation 'bout To Get me” cover di Jimmy Diggs che dà anche il titolo alla raccolta uscita postuma (2001) della Big Beat è una meravigliosa prova di blue eyed soul.
Il terzo brano “Guitar Army” è un piccolo capolavoro : puro Detroit sound, punk- rock americano allo stato puro ,sia nel testo (un esercito di chitarre nelle strade a combattere tutto quello che nel 1970 era il sistema) che nella musica, semplicemente geniale.
Immaginate un incrocio tra Mitch ryder e gli MC5 e avrete “Something’s Got a hold on Me” cover di un pezzo di Etta James, dove Scott Morgan dimostra di essere una delle più belle voci bianche di Soul.
Il lato A del disco si chiude con "Deep red" brano come, "Guitar Army", è scritto dal gruppo ed è una  ballata acustica dove la voce di Scott e la chitarra acustica si Steve Correll sono grandiose, ma il brano è un pochino sotto tono.
Il lato B riparte alla grande con la dura "Sunset", pezzo molto seventies (anche per la lunghezza del brano) , con un suono di chitarra a mio parere eccezionale molto hard garage.
La cover di Dr John “Glowin” ( i Rationals erano originali anche nella scelta del repertorio) è qui interpretata in versione soul,  davvero una grandissima ballad con ottimi cori in sottofondo.
Il pezzo di Mike d’Abo (ex cantante per un certo periodo dei Manfred Mann) "Handbags and Gladrags",  coverizzato anche da Rod Stewart, è da brividi, il flauto suonato da Scott Morgan dà un tocco psych ad un pezzo che è  molto hard rock.
Il disco non ebbe un grande successo, anche se suonato magistralmente da ragazzi che all’ uscita del disco suonavano da più di 6 anni assieme, il fatto di far parte di una etichetta, la Crewe, che nel 1971 chiuse i battenti e la delusione di una carriera che non decollava nonostante le capacità indiscusse dei Rationals portò allo scioglimento della band.
Scott Morgan suonò nei Sonic's Rendezvous Band con Fred Smith (MC5) negli anni settanta, fino ad una reunion dei  Rationals  ad inizio anni 90.
Diverse compilation uscite postume, una manciata di 45 giri e questo stupendo Lp restano le testimonianze di uno dei  gruppi più innovativi e tecnicamente validi dei sixties, facendo aumentare ancora di più il rimpianto per quello che poteva essere  e non è stato.
Quotazioni: l'lp originale su Crewe records si trova in rete a prezzi che possono variare tra i 50 e 70 dollari americani.
Foto della label della mia copia in vinile di The Rationals CR-1334, Crewe records label verde,  usata per tutte le uscite Crewe dal 1969 al 1971 con una unica eccezione con label rossa per CR 1600.


    The Rationals "Barefootin'" (sample)

    Tonypop

    ...un semplice appassionato

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