The Leaves - Hey Joe


Mira Records 3005- 6/66

  1. Dr. Stone
  2. Just A memory
  3. Get out of my Life, Woman
  4. Girl From the East
  5. He was a friend of mine
  6. Hey Joe!
  7. Words
  8. Back on The Avenue
  9. War of distortion
  10. Tobacco Road
  11. Good bye, my lover
  12. Too many people
Il primo Lp dei Californiani Leaves "Hey Joe" è uno dei primissimi dischi (se non il primo in assoluto) dove si incontrano folk-rock, pop, garage e psychedelia (più vicina al garage che allo psych- acid- rock californiano), addirittura anticipa di un mese il capolavoro "Fifth dimension" dei Byrds, l'album per antonomasia dove si incontrano il folk rock e la psychedelia.
La loro cover di "Hey Joe" è la prima mai pubblicata, la "madre" di tutte le versioni, quella presente su questo Lp in realtà è la seconda (se non addirittura terza, non è "storicamente" chiaro) versione registrata dal gruppo, dopo che nel 1965 avevano pubblicato sempre per la Mira Records due  versioni a 45 giri.
Non sono stati i primi ad eseguire e registrare "Hey Joe", ma sono stati i primi a pubblicarla (novembre 1965 su 45 giri), e sono quelli che hanno avuto il merito di far diventare una canzone folk uno standard  rock.
Da segnalare che "Hey Joe" nell' lp è accreditata a Chester Powers vero nome di Dino Valente, tra l'altro membro dei Quicksilver e autore di un Lp da solista molto ricercato dai collezionisti, in realtà la canzone sembra sia da accreditare a Billy Roberts, quest' ultimo pare che si sia "ispirato" (per non dire altro) ad una canzone di Niela Miller (sua ex fidanzata) "Baby please don't go to town" con la stessa progressione di accordi e la struttura "domanda -risposta" tipica della canzone.
La storia dei Leaves , anche se "Hey Joe" rimane il loro brano più famoso, non è soltanto legata a questa canzone, come dimostra questo stupendo Lp.
Il tutto comincia nel 1964, quando Jim Pons (voce e basso), Robert Lee Reiner (chitarra), John Beck (voce), Tom Ray (batteria) e Bill Rinehart (chitarra) formano i Rockwells, i quali, come milioni di band americane, sono influenzati da quella ventata di novità che era la British Invasion (Beatles, Stones, Who, Kinks, Yardbirds...) e per circa un anno propongono un repertorio che si muove in quella direzione; nel 1965 i Rockwells , che nel frattempo hanno cambiato nome in Leaves, sostituiscono i Byrds  come residence band al Ciro's locale sul Sunset Strip.
Nelle note di copertina dell' Lp si legge della genesi del nome: seduti in un prato, alla domanda "What's Happening?" (tipico saluto dei giovani dei sixties), il batterista Tom Ray rispose "The Leaves are happening" riferendosi alle foglie degli alberi presenti.
Notati dalla Mira records, neo etichetta fondata da Randall Wood (con esperienze presso la Vee-Jay), incidono il singolo "Too many People" che diventa un hit locale e dopo una versione di "Hey joe" che non viene notata , e la sostituzione del chitarrista Rinehart con Bobby Arlin che introduce l' uso del fuzz, il gruppo registra una nuova versione di "Hey Joe" che raggiunge il numero 31 di Billboard nel maggio 1966, il mese successivo verrà pubblicato l'lp .
Il retro di copertina con le foto dei cinque componenti e le brevi descrizioni su altezza e gusti dei nostri musicisti, dimostrano come la Mira volesse imitare gli Lp dei gruppi inglesi, e cercare commercializzare  il più possibile dal disco, magari sfruttando l'onda lunga del beat e della British Invasion, anche se come detto il gruppo si muoveva in direzioni leggermente diverse, mischiando diversi generi musicali.
Il primo brano del disco, firmato da Beck e Pons, è la bellissima "Dr.Stone" tributo evidente al sound di Bo Diddley ,con un armonica e riff di chitarra che danno al pezzo un tocco psych.
"Just a memory" scritta da Arlin è una ballad dove melodia beatlesiana e chitarra folk rock si mischiano alla perfezione, la poliedricità del gruppo si manifesta in "Get of my life, woman" dove il brano r'n'b di Allan Toussant,  lanciato da Lee Dorsey,  viene eseguito magistralmente.
I brani successivi "Girl from the East" di Bobby Jameson (folk singer  degli anni sessanta, legato alla canzone di protesta e autore di  Viet Nam definita da Jon Savage un pezzo fondamentale del garage punk) e il classico "He was a friend of mine" (incisa l'anno precedente dai Byrds su "Turn Turn Turn") sono un evidente tributo alle radici folk rock del gruppo.
Il lato A si chiude con la già citata "Hey joe" : basso incalzante, uso del fuzz, chitarre lancinanti e voce nasale trasformano un brano folk in uno classico della prima psichedelia, il testo, noto ormai a tutti, narra la storia di un uomo al quale quando gli viene chiesto cosa faccia in giro con una pistola in mano, risponde che scappa dopo aver ammazzato la donna che amava; una classica crime story, genere che ha sempre affascinato gli americani.
La B side si apre con due gioellini : la garage "Words" composizione di Boyce and Hart ( autori di brani per   i Monkees,) dove è molto bello il contrasto tra le chitarre stile garage e la melodia vocale in perfetto stile Kinks; e lo strumentale "Back to the Avenue" (firmata da tutti e cinque i componenti del gruppo) dove si parte con uno standard shake per arrivare in circa tre minuti a toccare gli Yardbirds, il blues e i Count Five , probabilmente un brano improvvisato, ma di fortissimo impatto.
L'uso di fuzz ed armonica caratterizza  la versione di "Tobacco Road", anche se rimane abbastanza classicheggiante.
Il brano di chiusura del disco è un altro capolavoro "Too many people", scritta da Pons e Rinehart, è un brano di proto punk, con un riff molto ossessivo che lo rende davvero psychedelico,  un testo abbastanza "differente " dagli standard dell' epoca conferisce al brano una marcia in più (siamo sempre nel 1966, anzi il brano è del 1965, non dimentichiamolo):
Too many people are trying to change me / Too many people are looking to rearrange me / But the last thing I will ever do / To prove that I am a man like you / Is to work from nine to five / Trying to keep myself alive / And have to listen everday to everybody's jive / And concentrate my time /
Il disco raggiunse la posizione 127 di Billboard, grazie al singolo Hey Joe il gruppo godette di una brevissima celebrità , la Mira  Records cercò di sfruttarla al massimo facendo uscire diversi singoli e utilizzando il brano  "Hey Joe" il più possibile, la band  partecipò all' America Bandstand , al film "The cool ones" e pubblicò nel 1967 per la Capitol  il secondo Lp "All the Good that happening" il quele è  buon disco, ma non presentava pezzi di punta come "Hey Joe"  o "Too many people".
Jim Pons abbandonò il gruppo per aggregarsi prima ai Turtles e poi alle Mothers di Frank Zappa, Arlin formò gli Hook, band di hard psychedelia di fine sixties.
Qualche anno dopo, nel 1972 , la versione di "Hey Joe" dei Leaves venne inserita nel fondamentale Nuggets di Lenny Kaye (il disco che ha generato tutto l'interesse per il garage psych degli anni sessanta), facendo così entrare i Leaves nel circuito dei gruppi di culto.
Quotazioni : Goldmine valuta la versione mono circa 40 Usd, 50 US dollars la versione stereo, in rete il disco  Ã¨ stato venduto a quotazioni che variano dai 40 ai 130 dollari; da notare che esiste una versione molto rarea su Surrey con Cover  della Mira che raggiunge valori molto alti (circa 200 dollari), infine una piccola curiosità : esiste un 45 giri di "Hey Joe/Funny little word" su Ricordi che raggiunge (come tutte le stampe italiane  purtroppo) quotazioni vertiginose.

Foto della label della mia copia in vinile di The Leaves-"Hey Joe "  - Mira 3005 versione Mono, la label nera con lettere in silver è presente in quasi tutto il catologo Mira (1965-1968), anche se le ultimissime uscite del  catalogo possono avere la label blu con scritte silver.



The Leaves -Too Many People (sample)

Tonypop

...un semplice appassionato

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