The Shadows of Knight - Gloria



Dunwich Records -666- 4/66

  1. Gloria
  2. Light Bulb Blues
  3. I Got My Mojo Working
  4. Dark Side
  5. Boom Boom
  6. Let It Rock
  7. Oh Yeah
  8. It Always Happens That Way
  9. You Can't Judge A Book By Its Cover
  10. Hoochie Coochie Man
  11. I Just Want To Make Love To You


Le band della British Invasion (Stones, Kinks,Yardbirds) si ispirarono al blues di Chicago, divennero famose negli States e fecero nascere una sacco di band americane che suonavano r’n’b  selvaggio che verrà a posteriori chiamato garage punk.
Tra queste band una delle migliori che paradossalmente proveniva da Chicago (città dove è cominciato tutto) erano gli immensi Shadows of Knight.
Nati nel tra il 1964 e 1965  come Shadows, erano  Jim Sohn (voce), Norm Gotch (chitarra), Warner Roger (chitarra solista), Wayne Pursell (basso) e Tom Schiffour batteria.
Suonano un r’n’b potente e veloce, in stile primi Stones, ma con quella cattiveria e malizia che solo una  Teen band (erano tutti giovanissimi) può avere.
Diventano il gruppo fisso al Cellar locale di Chicago (anni dopo uscirà per la Sundazed l’ottimo "Raw 'N' Alive At The Cellar Club '66!" ) e qui vengono notati da Bob Traut che li ingaggia per la sua nuova etichetta, la Dunwich Records.
Fu l’inizio di un successo insperato, sia per la Dunwich che per  gli Shadows of Knight.
Nel dicembre 1965  incidono il singolo “Gloria”, cover di un brano lato B di un singolo dei Them di Van Morrison. "Gloria" nella versione degli Shadows of  Knight arriva al numero 10 in classifica (si contano circa 8 milioni di copie vendute nel corso degli anni). Nel frattempo un assestamento nella formazione :Joe Kelly al basso al posto di Pursell e con il cambio del nome in corsa da Shadows (esisteva già l’omonima band inglese) a Shadows of Knight che secondo la band suonava molto British.
Ad aprile 1966 con Jerry McGeorge alla chitarra al posto di Gotch pubblicano, sempre per la Dunwich l’lp “Gloria”.
E’ il disco manifesto del fenomeno garage punk, disco che rappresenta “culturalmente” quello che il garage punk era, come detto al inizio del post: Giovani americani bianchi che suonavano in maniera aggressiva i classici del r’n’b americani portati al successo da band inglesi.
Oltre alla citata “Gloria “ nel disco ci sono altri dieci brani, di cui 3 originali e le altre cover.
Due brani originali sono  “Light Bulb Blues” e “It Always Happens That Way” pezzi  da utilizzare quando bisogna spiegare cosa era il garage originale: r’n'b’ duri , ritmici e potenti, fuzzati, insomma due meraviglie del genere Garage.
L' altro pezzo a firma Shadows of Knight è la ballad rollingstoniana “Dark side”, il lato B del singolo “Gloria”.
“Oh Yeah” è una  cover di un brano di Bo Diddley e loro secondo singolo (numero 39 in classifica), poi  troviamo i classici r’n'b rivisti alla grande come “Hoochie coochie man”, “ I just want make love to you” e “I can’t judge a book by looking at the cover” e “Boom Boom”.
Super r’n'r  con la versione di “Let it rock “ di Chuck Berry.
Il disco, trascinato dal singolo, fece arrivare la band al successo, vennero definiti anche gli Stones americani, e nel corso degli anni il disco divenne un Lp fondamentale del garage rock.
La band pubblicò subito un nuovo Lp “Bad Little Woman” (Wolinski - poi nei Bangor Flying Circus vedi post  al organo sostituì Warner Roger alla chitarra) che raggiunse la parte alta delle classifiche e il singolo “Gonna make you mine” (grandissima canzone di Garage  punk) che inizialmente  vendette moltissimo, ma venne poi censurata nelle radio.
La Dunwich nel 1968 chiuse praticamente i battenti e vendette i diritti delle canzoni degli Shadows of Knight per 1 dollaro (!!!) alla Atlantic. Sohn riusci a mantenere la proprietà del nome, la band con il solo Sohn passò alla Team Record etichetta della Buddah Records e del “famigerato” team Kasenatz and Katz e venne coinvolta nel modo della “Bubblegum music”.
Pubblicò ancora un Lp “Shake” all’ epoca poco considerato vista la connessione con la “Bubblegum music” (musica per preteenagers che a fine anni sessanta imperversava, ma in realtà un pop davvero ottimo ed oggi giustamente, in alcuni casi, rivalutato) anche se siamo di fronte ad un discreto lavoro. La title track poi è un r’n’b trascinantissimo.
Ad inizio anni settanta si persero le tracce degli Shadows of Knight, l’interesse per la band è rimasto vivo grazie alle varie compilation garage e il gruppo è diventato un oggetto di culto per molti appassionati.
Si sono riformati nel 2007 ed hanno pubblicato altri due dischi oltre a una serie di concerti.
“Gloria” è un Lp fondamentale per il sixties americano.

Foto della label della mia copia di 666, probabile seconda o terza stampa di fine anni sessanta.
L'originale della Dunwich aveva la label purple con la scritta Dunwich in un fumetto giallo


The Shadows of Knight - "Light bulb blues" - (sample)


Tonypop

...un semplice appassionato

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