The Freewheelin' Groover

Il 16 agosto saranno trascorsi 38 anni dalla morte di Elvis Presley. Per molti ancora oggi l’unico vero RE del Rock.
Si può essere d’accordo o meno su questa definizione, ma oggettivamente Elvis, sia in ambito musicale che mediatico, è stato un grande.
La prima vera star del Rock, senza di lui probabilmente l’industria musicale non si sarebbe sviluppata, fu il primo ad avere una iconografia rock, anzi a crearla, e con una voce ed una attitudine perfette.
Elvis The King.
Per ricordarlo, vista la mia passione per i 33 giri (adoro anche i 45 giri, ma la mia predilezione va ai Long Playing) The Freewheelin’ Groover ricorda l’ lp che per molti è il migliore della sua carriera, anche se uscito non nel periodo “d’oro” di Presley : “From Elvis in Memphis”.
Il contesto in cui nasce questo grandissimo album è ben noto: Elvis dopo aver passato gran parte dei sixties a girare filmetti commerciali (qualcuno di buon successo e qualità, ma molti scadenti) venne "superato" prima dalla British Invasion di Beatles, Kinks, Who, Yardbirds, poi dalla psichedelia rock dalle nuove band americane (Grateful Dead, Jefferson Airplane, Hendrix….). Anche la musica nera era cambiata e riferimenti di  Elvis erano ormai obsoleti :  funk, soul e contaminazioni con il jazz erano la nuova frontiera.
Elvis era ancora un re, ma senza regno, un titolo dovuto al nome e al suo luminoso passato.
Nel 1968 il suo manager ebbe l’idea (in realtà ci fu alla base una lunga trattativa con il network televisivo) di uno special sulla NBC, dove Elvis cantava dal vivo con una formazione acustica - oggi si direbbe unplugged - comunemente conosciuto come “ ’68 Comeback Special”.
Fu un trionfo e fece tornare ad Elvis la voglia di fare quello che gli piaceva di più : cantare e registrare le canzoni di suo gradimento. Detto fatto.
Tra Gennaio e Febbraio 1968 presso gli American Studios di Memphis, sotto la guida del grande Chip Moman e con musicisti del posto, Elvis incise “ From Elvis in Memphis” disco meraviglioso con brani freschi e moderni.
Soul, Country, Pop, musicisti e produzione impeccabile, Elvis in gran spolvero con una voce stupenda, scelta dei brani azzeccatissima  per uno  dei migliori dischi dell’ anno.
Lo stile e la classe dell’ allora trentatreenne (all’ Epoca considerato un dinosauro!!!) Elvis è evidente sin dalla prima traccia la r’n’b “Wearin’ That Loved on Look” scritta da Dallas Frazier  sulla stesso stile la movimentata “I’m Movin’ On”.
Hit l’ anno precedente per Jerry Butler, “Only the Strong survive” è qui rivisitata in una bella versione pop,  ancora pop per il classico di Bacharach “Any Day now”.
Blues per “Power of my love”, e poi molto country, personalizzato da Elvis e da musicisti  con il background soul, a cominciare dal hit di Glen Campbell “Gentle on my mind” e passando a “After Lovin’ You” e “It Keeps Right On A-Hurtin'”.
”True Love travels on Gravel road” merita una citazione  perché è un lento in stile anni cinquanta dove la voce di Elvis è spettacolare.
Infine il singolo tratto dal album, ormai un classico della musica del ventesimo secolo: “In The Ghetto”, dove il racconto di una situazione socialmente difficile su una ottima base musicale viene resa indimenticabile dalla voce di Elvis.
Dalle session del disco venne tratto (pubblicata poi nelle successive ristampe) anche una altro brano ormai immortale : ”Suspicious mind”
Il disco arrivo 13° in Usa e primo in UK ed successivamente considerato uno dei migliori dischi di sempre; rilanciò la carriera di Elvis che purtroppo fini tragicamente il 16 agosto 1977.
Il re è morto. Viva il re!

Foto della label della mia copia in vinile di LSP4155. Stampa originale con la label color orange

Elvis Presley - "Wearin' That Loved on Look" -(sample)