Jesus & Mary Chain - Psychocandy






  1. Just Like Honey
  2. The Living End
  3. Taste The Floor
  4. The Hardest Walk
  5. Cut Dead
  6. In A Hole
  7. Taste Of Cindy
  8. Never Understand
  9. Inside Me
  10. Sowing Seeds
  11. My Little Underground
  12. You Trip Me Up
  13. Something's Wrong
  14. It's So Hard

Nel 1985 tutte le riviste musicali parlavano dei Jesus & Mary Chain. Molte li dipingevano come degli innovatori geniali e ritenevano il loro mix di melodia e feedback (un incrocio tra Beach Boys, Ramones e rumore puro) un sound perfetto ed originale, altri li dipingevano come un fenomeno di moda da baraccone all’ centro dell’ attenzione grazie ad una campagna pubblicitaria ben fatta con concerti brevissimi ultraviolenti che spesso scaturivano in risse che ovviamente facevano parlare  del gruppo.
Che dire ai posteri (che poi dovremmo essere noi oggigiorno), l’ardua sentenza: geni o aria fritta? Probabilmente come dicevano gli antichi la verità sta nel mezzo, buon gruppo spinto da una certa stampa ma attenzione  nessuna campagna pubblicitaria in grande stile, all’ epoca non c’erano ancora X factor , il mainstream e MTV stava nascendo.
Forse il fenomeno Jesus & Mary Chain (William e Jim  voce e chitarra) fu leggermente gonfiato ad arte con dichiarazioni dei due fratelli Reid che attaccavano rockstar e gruppi underground e dichiaravano il loro lp il migliore degli ultimi 20 anni, (nell’ 1985 voleva dire migliore dei dischi di Beatles, Stones, Beach oys ,Cream etc..), ma il loro lp d’esordio “Psychocandy” è un grande disco che unisce rabbia punk, melodia, tonnellate di feedback e i  Velvet underground. In più l’iconografia dei primi Jesus & Mary Chain (nome “interessante”) era davvero Cool.
La band si forma in Scozia con alla batteria inizialmente Bobbie Gillespie futuro leader  dei grandiosi Primal Scream e firma per la Creation di Alan McGhee, pubblicando una serie di singoli  con relativi video musicali che attirano l’attenzione del pubblico e della stampa specializzata.
Mantenendo la produzione di Alan McGhee firmano per la Blanco y Negro (etichetta semi indipendente degli anni ottanta) e pubblicano “Psychocandy” un album forse fra le cose migliori degli anni ottanta : feedback , rumore, pop e rock tutto insieme, tradizione ( il debito vero Ramones, Beach Boys, il sixties sound era molto alto) ed innovazione con il feedback esasperato.
L’intro di batteria alla Phil Spector (vedi “Be my baby “ delle Ronettes) di “Just like Honey” inaugura l’album, il brano è molto slow ma ipnotico grazie agli effetti.
Il disco si divide brani leggermente più melodici e non totalmente ricoperti di feedback come “The hardest walk” (una delle mie preferite) o “Something Wrong” , “My Little underground” o la surf “Never Understand” e brani con un sound dove il feedback delle chitarre la fa da padrona  come “Taste the Floor”, o il singolo "You trip me up" o “Taste of Cindy “ (tra l’ altro la versione acustica nella raccolta “Barbed wire Kisses” è davvero eccezionale) ed infine brani con riferimento più garage punk come “Hole”,”Inside me” o il voodobilly “It’s so hard”. Anche un brano acustico come  la  “Cut Dead”.
Il disco fu  un vero e proprio Boom , creò un nuovo modo di vedere il pop negli anni ottanta e fu precursore del sottogenere Shoegaze (anche insieme a i My Bloody Valentine).
I J&MC subito dopo pubblicarono la già citata raccolta “Barbed wire kisses”con cover di Beach Boys e una devastante versione di “Who do you love” di Bo Didley ed il singolo “Some Candy Talking”, Quando pubblicarono il loro secondo Lp “Darklands” nel 1987 (buon disco ma niente di più) la rabbia, l’innovazione si era già esaurita. “Darklands” arrivò al numero 5 in classifica (“Psychocandy tocco solo la 31 posizione)  ma il film era già finito, i J&MC erano diventati dei pallidi imitatori di se stessi, pubblicarono ancora qualche buon album (“Automatic “ 1989), ma la spinta iniziale era già finita.
Altri dischi nel corso degli anni hanno continuato a mantenere vivi i J&MC , che si sciolsero nel 1998 per poi riformarsi nel 2007.
“Psychocandy” rimane uno dei migliori dischi degli anni ottanta.

Tonypop

...un semplice appassionato

2 commenti:

  1. Un disco di pop-rock, che mantiene ancora oggi un certo fascino.

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  2. verissimo, paradossalmente i successivi sono molto più datati..."psychocandy" è un grand disco

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