Stray Cats -S/t



Arista - STRAY1 -?/81

  1. Runaway Boys
  2. Fishnet Stockings
  3. Ubangi Stomp
  4. Jeanie, Jeanie, Jeanie
  5. Storm The Embassy
  6. Rock This Town
  7. Rumble In Brighton
  8. Stray Cat Strut
  9. Crawl Up And Die
  10. Double Talkin' Baby
  11. My One Desire
  12. Wild Saxaphone
Si è già parlato in questo blog del revival del rockabilly di inizio anni settanta (vedi post Blasters http://thefreewheelingroover.blogspot.it/2014/02/the-blasters-st.html), revival che ha portato verso la fine dei seventies alla nascita di band importantissime come  i  Blasters, i Cramps e gli Stray Cats.
Questi ultimi furono forse i più “revivalisti” come sound, ma lo stile e l’attitudine, e in alcuni brani musicali  anche il sound, erano molto in sintonia con il punk rock e la new wave di inizio anni ottanta.
Anche grazie a loro molte band inglesi (il loro lancio avvenne in UK)  si avvicinarono al sound dei fifites (anche se in realtà in Inghilterra già da metà anni settanta band come Crazy Cavan e Robert Gordon suonavano rockabilly) che portò poi alla nascita di quel genere che verrà chiamato Psychobilly.
Formati da tre giovanissimi (poco più che diciottenni) americani Brian Setzer alla chitarra, Lee rocker (Leon Drucker) al contrabasso e Slim Jim Phantom (James Mcdonnel) alla batteria (o meglio al rullante), si formano nel 1979 a Long Island, unendo la passione per gli anni cinquanta con l’energia del punk rock.
Si trasferiscono in Inghilterra dove conoscono Dave Edmunds (produttore e già nei Rockpile) che è entusiasta della loro musica e li porta in una studio di registrazione dove incideranno il loro primo omonimo lp che uscirà  per l’ Arista Records solo per il mercato inglese ed europeo.
Il disco è un successo : puro rockabilly in stile Punk rock suonato da tre giovanissimi con una tecnica sopraffina (Brian Setzer era ed è ancora un chitarrista strepitoso!) e un look accattivante che lancia, o meglio rafforza, la  moda rockabilly.
Il disco è sapientemente miscelato con cover ed originali, ma a differenza di molte band rockabilly gli originali diventano dei successi.
Il suono è scarno, semplice e potente, l’iconografia è perfetta e dal vivo la band si fa valere, famoso è il bootleg "Live in Montreaux 1981" dove la band dimostra cosa vale dal vivo.
Il disco è preceduto dai singoli “Rock This Town” e “Runaways boys”  due ottimi pezzi di rockabilly “moderno”  ormai  diventati dei veri e propri classici, “Rock This Town” è perfetta: ritmica e ballabile,
The Stray Cats 1981 ca
Le cover presenti nell’ album sono sapientemente scelte : omaggio alla tradizioni ma con un occhio agli stili moderni: “Jeanie Jeanie Jeanie” di Eddie Cochran è un r’n’r selvaggio, la bellissima ”Ubangi Stomp” del grande Warren Smith è perfetta perché mischia rockabilly con il ritmo dello ska che in quegli anni era di moda, “My One Desire” di Dorsey Burnette è una ulteriore cover rivitalizzata e modernizzata al punto giusto.
La vena di modernità della band, anche come sonorità, è testimoniata dai brani “Rumble in Brighton”, ma soprattutto “Storm the Embassy”, brano quasi punk rock sui disordini del 1979 all’ ambasciata americana in Iran, entrambi i brani che fanno capire che si gli Stray Cats hanno testa e cuore nei favolosi anni cinquanta, ma hanno anche uno sguardo al mondo attuale.
“Fishnet stocking” è un selvaggio rockabilly ed uno dei brani più trascinanti del disco, “Stray Cat strut” invece è un classico stomp .
Merita anche una citazione "Craw up and Die" esempio di psychobilly ante litteram, selvaggio e ritmico.
Come detto il disco è un successo e porta la band alla ribalta sopratutto in Europa; con il passare degli anni è diventato una pietra miliare del neo rockabilly.
Il successivo “Gonna Ball”  dello stesso anno delude le aspettative sia del pubblico che della critica inglese, essendo un lavoro leggermente più morbido e più tradizionalista, la band ritorna negli States dove esce una antologia con brani inediti e pezzi presenti nei primi due dischi.
Il loro terzo Album, in realtà il primo uscito in patria, “Ran’t and Rave with the Stray Cats” (1983) è leggermente sotto tono rispetto ai primi due, ma riscuote un discreto successo.
La band continua a suonare per tutti gli anni ottanta, Brian Setzer verso la fine del decennio fonda la Brian Setzer Band che  esegue, con una orchestra, Swing e standard oldies, dimostrando ancora una volta di essere un grande musicista.
Nel corso degli anni gli Stray Cats si sono riformati  diverse volte, ultima il Tour del 2007, ma il loro disco d’esordio rimane una delle più belle “sorprese” degli anni ottanta e il loro migliore lavoro.

Foto della label della mia copia in vinile di 203 295, stampa originale probabilmente tedesca


The Stray Cats - Rock This Town (sample)

Tonypop

...un semplice appassionato

2 commenti:

  1. vero, è stato il disco che mi ha fatto avvicinare al sound degli anni cinquanta...
    comprato ormai anni fa, ma sempre uno dei miei preferiti...

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