Alice Cooper - Love it to Death




Straight Records STS 1065/Warner Bros Records WS 1883 - 2/71

  1. Caught in a dream
  2. I'm Eighteen
  3. Long Way to Go
  4. Black Juju
  5. Is It my Body
  6. Hallowed be my name
  7. Second coming
  8. Ballad of Dwight Fry
  9. Sun Arise
"Love it to Death" è il terzo Lp di Alice Cooper, nome all' epoca ancora associato alla band intera e non a Vincent Furnier, ed è stato l'lp fondamentale per la carriera di Alice Cooper e per lo Shock Rock.
Il disco è un grande album di Hard Rock (forse uno dei migliori album del genere)  con testi pieni di "pathos" e ormoni adolescenziali, e ha riscritto le regole, almeno fino a metà anni ottanta, del hard rock per adolescenti bianchi : sesso, magia, mistero, Horror e ribellione adolescenziale.
Per Centinaia di band, soprattutto americane, Alice Cooper è stato ed è ancora fonte di ispirazione e ha permesso a molti di costruirsi una carriera copiandolo, o aggiornando la sua lezione ai tempi (Marilyn Manson su tutti).
La band si forma in Arizona a metà anni sessanta (anche se Vincent Furnier è nativo di Detroit) con Furnier Voce, Glen Buxton chitarra, Michael Bruce chitarra e tastiere, Danny Dunaway basso e Neal Smith batteria, e si trasferisce a Los Angeles dove pubblica due Lp per la Straight di Frank Zappa :"Pretties for You" (1969) ed "Easy Action" (1970).
I due lavori sono degli ottimi esempi di originalità con influenze Pop, Pysch e Zappiane, ma forse non escono al momento giusto e la band ha scarsi riscontri di vendita e di seguito.
Per il terzo Lp si spostano a Detroit, dove con il produttore Bob Ezrin trovano la formula giusta (formula che nel corso degli anni sarà sfruttata all' inverosimile, con relativi eccessi): Hard rock, Testi gotici horror e pulsioni adolescenziali.
Il disco preceduto dal singolo "I'm Eighteen" esce nel febbraio del 1971, per la Straight, proprio nel momento in cui questa etichetta fu acquisita dalla Warner Bros.
La major capisce che i Teenager americani sono alla ricerca di qualcosa di nuovo, e promuove abbastanza il disco (ristampandolo) che raggiungerà la posizione numero 35 di Billboard, il successivo "Killer", (1971)  ma soprattutto il Concept "School 's Out" (la versione originale aveva in regalo un paio di mutande) del 1972, lanceranno definitivamente il personaggio anche grazie ai live ”shock”  per tutti gli anni settanta (Boa sul palco, sedie elettriche e tutto l'armamentario dello Shock Rock).
"Love it to Death" si apre con uno dei brani più belli degli anni settanta: "Caught in a Dream", un Hard Pop con un suono di chitarra fantastico, duro e melodico al tempo stesso e con un testo che già dalle prime frasi sparava tonnellate di adrenalina a tutti i Teenager :
Well I'm runnin through the world/With a gun in my back
Tryin' to catch a ride in a Cadillac/Thought that I was livin'
But you can't really tell/Been tryin' to get away/From that success smell
Si prosegue con la hit "I'm Eighteen", un hard rock mid tempo, un inno generazionale per i teenager americani e non :" I'm Eighteen, i don't know what i Want/ I am a boy and a man I'm eighteen and i like it".
Il brano diventerà un must ed una canzone cult, la leggenda dice che al provino per i Sex Pistols , John (non ancora Rotten)  Lydon cantò "I'm Eighteen".
Il lato A prosegue ancora alla grande con la Hard- Proto  Punk "Long Way to go" e con la oscura e gotica "Black Juju", dove film Horror eVoodoo si intrecciano , l'urlo iniziale "Bodieees" (ispiratore di Bodies dei Sex Pistols?) segue un intro di batteria molto "inquietante", il brano poi prosegue per 9 minuti di quello che potremmo definire uno dei  primi esempi di dark- blues.
La più lenta "Is it my body" apre il lato B, l'organo quasi da chiesa e una bella chitarra ritmica aprono "Hallowed be my name", esempio di proto metal, il brano potrebbe essere considerato un prototipo di song anti religiosa, anche se è possibile leggere nel testo una critica allo show business e a qualsiasi mondo dove l'ipocrisia regna sovrana.
"Second coming" inizia come una ballata lenta per poi essere caratterizzata da riff di chitarra e rullante da marcia, altra fonte di ispirazione per decine di gruppi hard.
"Ballad of Dwight Fry" stupenda ballata dove - forse per la prima volta - vengono trattati i temi della pazzia mentale e del manicomio, il brano diventerà un classico nel corso degli anni, anche grazie al cantato con un tocco Glam di Vincent Furnier.
Subito dopo l'uscita di "Love it to death" e del successivo "Killer" iniziarono i Tour per la band che culminarono con il successo di "School's Out", la band prosegui fino a metà anni settanta, salvo poi separarsi dal cantante (che divenne Alice Cooper a tutti gli effetti) e alcuni di loro fondarono i Billion Dollar Babies (dal titolo di un Lp di Alice Cooper ).
Il successo di Cooper prosegue tutt’ ora, ed oggi  Ã¨ considerato, giustamente,  uno dei "padrini" del hard rock.

Foto della label della mia copia in vinile di WS1883, probabilnete versione 6, label usata fino al 1973
Nel 1971 dalla WB vennero pubblicate ben 6 versioni di questo Lp, oltre alla rara stampa su Straight
Versione 1 :  WS1883 con label Straight di colore rosa
Versione 2 :  WS1883  con label Straight bianca promo
Versione 3 : WS1883 con label verde WB, ma con copertina dove il pollice di    Vincent Furnier è visibile e "confuso" con un pene.
Versione 4:  WS1883 con label verde WB  copertina con pollice in evidenza e box bianco contenente la scritta "Hit I'm Eighteen"
Versione 5 : come sopra, ma con foto modificata
Versione 6 : come 4, ma pollice eliminato

Alice Cooper  - Caught in a Dream (sample)

Tonypop

...un semplice appassionato

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